04 aprile 2010

Pasqua

UNA PAROLA! Vi prego, come un povero mendicante: datemi una parola!

Dopo tanto predicare – in questa settimana di "precetto pasquale", soprattutto quella predicazione personalizzata che è la Confessione – arrivo a Pasqua e non mi resta niente per me. Tutto molto bello: la Veglia pasquale è la funzione più bella della nostra liturgia, e con una squadra stupenda di accoliti/liturgisti e un altrettanto felice gruppo di coristi/lettori la eleva al sublime; bellissima, ma che cosa mi resta? Raschio il fondo e non trovo più nulla, nessuna parola da offrire al mio Signore risorto.

Allora inizio la giornata mendicando. E il gran Re, splendido come sempre, mi regala le sue monete d'oro.

Il primo regalo è arrivato da un amico, con cui andavo a San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi del Papa. Annuncia di voler "mantenere una promessa" che avevo dimenticato, e mi fa ascoltare La linea d'ombra di Jovanotti. Stupenda per chi ha letto il romanzo di Conrad. Non esattamente un pensiero pasquale, ma un bel regalo (e il tema per un prossimo post!).

Il secondo è stata un'immagine "misteriosa" proposta dal Papa. Nell'Angelus ha invitato a ricordare che il popolo eletto, dopo aver attraversato il Mar Rosso e aver esultato per la vittoria sugli egiziani, si è ritrovato... nel deserto! Non era ancora la "parola" che cercavo, ma materiale abbondante di riflessione per i prossimi giorni (se volete un titolo: "Dimensione pasquale della vita di tutti i giorni", non male, no?).

Infine, da Allegra, una poetica riflessione sul "Non è qui", la frase che gli angeli dicono alle donne venute al sepolcro a cercare il corpo di Gesù (la leggete qui). Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Già, perché cerchiamo la nostra speranza, la nostra gioia, le nostre sicurezze... tra i morti? Perché dimentichiamo tanto facilmente che la nostra fede è un'esplosione di gioia; è fede nel Risorto?

Grazie, Allegra. La mia parola per oggi è la tua: "Non è qui!".

1 commento:

Allegra ha detto...

E' bello, soprattutto in un giorno come questo, che le proprie riflessioni siano un regalo per qualcuno. Grazie a te.