22 dicembre 2012

Latinorum

SENTITA STAMATTINA: "Per certe cose non bastano due paroline al volo, perché «Vola volant, scripta rema»". Poi ha corretto: "Cioè, remant... insomma, rimane".

Mi sono interrogato sul significato di questa frase misteriosa. Dopo lunghe ricerche in internet sono giunto a questa conclusione: era il tentativo, ahimé impreciso, di citare Simplicius Ostiensis, monaco del nono secolo (ringrazio il Glossarium ad Scriptores Infimæ Latinitatis curato dall'Università della Sorbona).

Il testo esatto recita:
«Vela volant, scripta remant»,
che si potrebbe liberamente tradurre: "Chi ha le vele vola, ma quando si scrive si va a remi". Esprime il lamento del poeta, incline alle metafore marittime, ricordi della sua infanzia trascorsa presso il porto di Ostia: quando l'ispirazione c'è si vola a gonfie vele, ma abitualmente la scrittura è un lavoro faticoso, come il procedere a forza di remi in un giorno di bonaccia.

Che gran cosa la cultura; perché non ho fatto il classico?

1 commento:

Rick33 ha detto...

E' già tanto che sapesse questa citazione!

Io tendevo, prima di finire di leggere il post, ad attribuire la storpiatura alla citazione: "Verba volant,scripta manent"!

Perché non ho fatto il classico?! Io la risposta la so: lo avrei finito in 10 anni :-D