15 dicembre 2013

I limiti delle parole

SCRIVE C.S. LEWIS a un'amica che gli ha appena comunicato una bellissima notizia:
«No, queste esperienze non si possono esprimere a parole, benché tutta l'attività di scrivere altro non sia che un tentativo di fare proprio questo. In un certo senso non siamo in grado di esprimere quasi nulla a parole: solo i colori più semplici hanno un nome e pochissimi odori. I semplici dolori fisici, e più ancora i piaceri, non si possono esprimere con il linguaggio. Vorrei essere chiaro su questo punto per evitare che il maligno possa indurti a pensare che ciò che è inesprimibile sia vago e nebuloso. In realtà sono le cose più chiare, più concrete e più indubitabili che sfuggono al linguaggio: non perché siano loro ad essere vaghe, ma perché lo è il linguaggio. Quello che è facile esprimere a parole è proprio l'astratto — l'idea di "materia" (non mele o tabacco), di "popolazione" (non i bambini concreti), eccetera. Penso che la poesia sia il continuo sforzo di riportare il linguaggio al concreto».
Lettera a Rhona Bodle, 24/6/1949
Mi sembra una considerazione significativa in questo tempo di preparazione al Natale. Dio che sa di non potersi comunicare a noi adeguatamente con le sole parole della Sacra Scrittura, decide di superare la barriera facendosi uomo. Ed è proprio la Parola di Dio che si incarna!
Il Vangelo è lo sforzo delle parole degli uomini di raccontare l'incontro con la Parola di Dio. E quanto ad effcacia il risultato è superiore alla migliore poesia, perché gli autori sono aiutati dallo Spirito di Dio: raccontano Dio con l'aiuto di Dio.

L'immagine di apertura l'ho creata con wordle utilizzando le parole dei miei ultimi post. Vi consiglio di provarlo, ma occhio: può diventare una droga!

1 commento:

Anonimo ha detto...

«No, queste esperienze non si possono esprimere a parole, benché tutta l'attività di scrivere altro non sia che un tentativo di fare proprio questo."
E' vero.
Ma spesso scrivere, aiuta a chiarire la nebulosa dei pensieri, è un modo per farli più propri, renderli quasi più veri, oggettivandoli sulla carta.
E quindi , in questo modo, conservandoli anche.
E infatti, La Sacra Scrittura, appunto.