18 settembre 2015

Un capolavoro di Dickens

Casa desolata
Charles Dickens, Casa desolata (Bleak House), (4/2015) ****

DOPO IL POST sull'ispettore Bucket mi ero ripromesso di scrivere ancora su Bleak House (Casa desolata — se seguite il link, consiglio di non leggere lì la trama) perché è proprio molto bello, nonostante ci abbia messo quasi due anni a finirlo!

L'interesse nacque da un sondaggio tra i miei amici: quali classici non si può non aver letto? (Se volete contribuire siete i benvenuti). Trovandomi allora a trascorrere un periodo a Londra mi sorprese la risposta quasi unanime dei britannici: "Leggi Dickens!". (E io pensavo fosse uno scrittore per ragazzi!) Riguardo al titolo, le opinioni erano varie: chi consigliava di leggere A Tale of Two Cities (Racconto di due città) e poi Bleak House e chi consigliava di leggere Bleak House e poi A Tale of Two Cities... Insomma, due romanzi assolutamente da leggere! (E mi stupisce accorgermi di non aver scritto nulla sulle Due città: anche quello molto bello).

Penso che ciò che rende indimenticabile il romanzo sia il personaggio di Esther, voce narrante in alcuni capitoli. Orfana, viene fatta educare da un filantropo – John Jarndyce, padrone di Bleak House e altro personaggio memorabile – e poi presa in casa di lui come governante e dama di compagnia per una ragazza, parente di John, che lui ha preso sotto la sua tutela in attesa dell'esito di una vertenza legale circa il di lei patrimonio. Vertenza che dura da una vita e non accenna a concludersi.

Ciò che rende bella Esther è la sua ferma determinazione a pensare sempre bene e accogliere con gratitudine ogni evento della vita. Credo sia il personaggio più positivo che ho incontrato finora nelle mie letture. La sua infanzia è stata molto dura, le veniva detto che non poteva festeggiare il compleanno perché sarebbe stato meglio se non fosse mai nata, e lei, bambina, invece di abbandonarsi all'autocommiserazione o all'odio, decide (e lo promette alla sua bambola!) che farà sempre del suo meglio per smentire quella affermazione. Gli esperti di letteratura diranno che Dickens ha voluto rappresentare il modello vittoriano di donna virtuosa, ma la realtà è che ha creato un personaggio di cui è molto difficile non innamorarsi.

A questo si aggiungono diversi misteri: sulle origini di Esther, sulla vertenza legale che trattiene congelato il patrimonio di Ada, su un defunto barbone la cui sola calligrafia è in grado di gettare nel panico la più impassibile e potente dama di Londra, su un avvocato che custodisce molti segreti ma è anche molto bravo a collegarli insieme per il suo profitto... Dickens è famoso per il gran numero di personaggi, e mi piacciono in particolare i suoi ritratti di persone semplici e oneste, come l'ex soldato Mr. George e i suoi amici ex commilitoni; o Caddy Jellyby che, incoraggiata dall'amicizia di Esther, cerca di affrancarsi da una condizione di vita miserevole; o l'ispettore Bucket, di cui ho già parlato. Leggere Dickens è come partecipare ad un ricevimento gremito di persone interessanti.

Ovviamente ci sono anche i meschini e i cattivi, ma non mi va di parlarvene. E poi c'è la componente poliziesca e si dice che proprio questo romanzo segni l'inizio del genere poliziesco. Sicuramente Bucket è il capostipite di tutti gli ispettori romanzeschi. Alcune morti misteriose, un evidente omicidio con tanto di superindiziato che tutti vorremmo innocente... Indagine finale in corsa contro il tempo, con false piste (e piste vere). Bello!

Voto pieno per questo capolavoro. Un po' tardi per consigliarlo come lettura per l'estate, ma ricordatevene la prossima volta che volete una lunga e piacevole compagnia.

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