26 luglio 2011

Pensando al cielo (2)

NON RIESCO a ricostruire tutta la lunga conversazione con Steeve (se ti sei perso la prima parte, leggi prima qui), ma in fondo nemmeno interessa. Provo invece a riassumere le conclusioni principali a cui siamo arrivati.

1. In cielo vedremo Dio "faccia a faccia" («Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia», 1Cor 13,12). Questo non significa che sapremo tutto di Dio: la nostra natura limitata non potrà mai abbracciare tutta l'infinità di Dio. Per questo si usa spesso il termine "contemplazione": il piacere di scoprire in Dio cose sempre nuove e bellissime non finirà mai.

2. A questo si aggiunge la teoria di Lewis, che mi convince di più ogni volta che ci penso (ne parlavo già in un vecchio post: lo trovi qui). Lui dice che ognuno di noi è nato per conoscere e apprezzare uno specifico aspetto di Dio. Per questo sperimentiamo per tutta la vita una sorta di nostalgia di qualcosa che non sappiamo ben definire, ma che ogni tanto ci provoca un brivido speciale, quando ci imbattiamo in qualcosa che ce la fa presagire più intensamente. Da questo nascono le nostre passioni, che troveranno piena giustificazione e pieno appagamento soltanto quando si incontreranno con il vero oggetto cui hanno sempre puntato, che è sempre Dio.

In altri termini: pensa alla cosa che più ti ha emozionato nella tua vita, e pensa che quando sarai di fronte a Dio ritroverai proprio quella emozione, ma così grande che al confronto la prima sarà stata solo un piccolo assaggio.

3. Ancora da Lewis l'idea che non solo ognuno è creato per conoscere e apprezzare come nessun altro un certo aspetto di Dio, ma che ognuno avrà capacità superiori a quelle dei più grandi artisti di tutte le arti di tutti i tempi per manifestare agli altri la gloria di quella specifica bellezza che lui solo può apprezzare in pieno. La gioia della contemplazione diretta di Dio sarà quindi arricchita dalla gioia – secondaria ma non trascurabile – delle bellissime scoperte che ognuno di noi sarà in grado di comunicare agli altri.

A partire da questo punto abbiamo inizato ad allontanarci da Lewis per camminare con le nostre gambe: come si inserisce in questo quadro la conoscenza di te che avrai e quella che parteciperai agli altri? Ci vuole un'altra puntata.

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