23 dicembre 2007

Natale: un haiku

ERANO I GIORNI di Natale e cercavo un'ispirazione. Mi sta succedendo ogni anno: predico, predico, ma non sempre arriva qualcosa per me, per il mio Natale. Quella volta erano successe diverse cose, pensavo di aver avuto idee brillanti, ispirazioni utili ecc. ecc. Poi, guardando un presepe molto semplice – solo le figure essenziali, però a grandezza naturale – lo sguardo mi è caduto sul bue.

La tranquilla posa tradizionale, lo sguardo fisso sul bambino – e non intelligente come quello della mucca nella foto – mi hanno fatto capire e mi è venuto da ridere di me stesso. Io che penso tanto, e magari mi contrario se non mi viene un'idea di mio gusto, e lui, sereno, che si limita a contemplare, senza niente di speciale da dire, però sta lì, nel posto giusto.

Allora ho composto questo haiku (chi mi conosce sa che è il massimo di poesia che mi riesco a permettere, perché richiede più abilità che arte; qualche spiegazione la trovi qui), che offro a tutti come mio biglietto di auguri per quest'anno.

e nella grotta
rumina lento il bue
la sua preghiera.

Con i miei auguri di un santo Natale molto centrato sul vero protagonista, che si è fatto bambino per essere sempre vicino a te.

1 commento:

Enrique Monasterio ha detto...

Donde las dan las toman. Esta vez te traduzco yo al español.
Traduttore, traditore, me temo