Non so se riuscirò a scrivere nei prossimi giorni (ma vorrei tanto fare un po' di diario... vedremo), domani però è martedì e così sfrutto questa tappa per anticipare il Diario degli angeli (tanto poi ci metto la data di domani!). Non potrei proprio saltarla perché tocca all'arcangelo Raffaele che, fra le altre cose, è proprio il protettore dei viaggi.
Il nome
In ebraico רפאל (rapha'el) significa "medicina di Dio". Alcuni fanno notare che è un po' il contrario di Asmodeo, il diavolo che viene scacciato e incatenato da S. Raffaele, e il cui nome significa "colui che uccide".
Nella Scrittura
S. Raffaele appare nel Libro di Tobia, che è un libro deuterocanonico (cioè canonico per i cattolici, ma non per gli ebrei e di conseguenza nemmeno per la maggior parte dei protestanti). Lì si racconta del viaggio del giovane Tobia per andare a recuperare dei soldi di suo padre cieco, lasciati in deposito in un'altra città. Lo accompagnerà S. Raffaele, che si presenta come uomo giovane ed esperto di quelle terre, e nel viaggio prima lo salva dall'aggressione di un grosso pesce, poi gli fa sposare la bella Sara, liberandola dalla persecuzione del demonio asmodeo, e al termine del viaggio guarirà la cecità del padre di Tobia.
Per le due guarigioni (o tre, perché anche l'aggressione del pesce è un malanno) Raffaele è "medicina di Dio", per la custodia nel viaggio è protettore dei viaggiatori, per la giovane età di Tobia è protettore dei giovani (e la vicenda di Tobia è tutta una metafora della vicenda del giovane: i pericoli, la sposa, i genitori, i soldi... Quanto mi piacerebbe ritornarci!).
Benedizione del viaggio
S. Josemaría ci ha insegnato questa benedizione del viaggio (credo l'abbia composta lui):
Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.
San Raffaele, prega per noi.
Diario degli angeli - 4 (continua)
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