03 novembre 2008

Volti noti tra la folla

AVEVO PENSATO diverse cose da postare, ma fino a ieri non ne ho avuto il tempo. Ieri avrei potuto, ma ho preferito rinunciarci a favore delle tre Messe che, tradizionalmente, si possono celebrare il 2 novembre per i defunti. E così ora mi ritrovo con tante cose da dire... ma in ritardo. Abbiate pazienza.

Quanti santi?
Ci avete pensato? Il giorno della festa di Tutti i Santi, la Chiesa ci invitava a rivolgere lo sguardo al cielo, verso l'immensa moltitudine di nostri fratelli e sorelle che ci hanno già preceduti alla meta. Alcuni sono santi "canonizzati", ma la grandissima maggioranza sono sconosciuti e non sappiamo neanche con certezza chi sono. Eppure noi guardiamo con l'immaginazione quella folla e qualche volto lo riconosciamo: ci sono i nostri santi preferiti, quelli che sentiamo così intimi che è come se li avessimo conosciuti da vivi; poi forse abbiamo la fortuna di aver conosciuto davvero qualche santo (immagino che il pensiero di tutti vada a Giovanni Paolo II, ma forse anche qualcun altro); infine ci sono tante persone che abbiamo conosciuto e di cui siamo sicuri che sono già in Cielo. Se me lo permettete, vorrei ricordarne alcuni, un po' così alla rinfusa.

Habemus Papam!
Erano le prime settimane di scuola: primo liceo, per me tutti compagni nuovi. Prime amicizie e iniziava ad emergere Ciccio, per naturale simpatia e anche perché facevamo un pezzo di strada insieme per tornare a casa (fino al ponte della metropolitana). Fu lui a dirmi: "Ma ci pensi, stanno eleggendo un nuovo Papa, un evento che rimane nella storia, e noi che abitiamo a Roma nemmeno ci interessiamo...". Detto fatto: ci siamo dati appuntamento a Piazza San Pietro per quel pomeriggio. Era il 16 ottobre del 1978.

Di questo genere di cose io non sapevo nulla: fumata bianca o nera, habemus Papam ecc. L'elezione di Giovanni Paolo I era avvenuta durante le vacanze e io sentii solo alla radio una sobria notizia dell'avvenuta elezione del successore di Paolo VI e che aveva preso il nome di "John Paul the First". Non riuscivo a capacitarmi che un Papa potesse chiamarsi "Giampaolo", ma poi, tornato in Italia scoprii che era Giovanni Paolo. Insomma, per me era tutto nuovo. La fumata che non si capiva di che colore fosse, poi la gente iniziò a dire che sì, c'era il Papa; poi una lunga attesa, mentre iniziava a farsi scuro (e la mia principale preoccupazione era che non sarei riuscito a fare una foto con la mia inseparabile Leica) e ad affollarsi la piazza; poi quello che tutti ricordano: il nome strano di Carolus "Uoitiua", che suonava ancora più strano nella voce baritonale del Cardinale; il primo discorso, di cui, ovviamente, ricordo solo il "mi corrigerete" e i miei tentativi di fare qualche foto appoggiandomi sulla schiena di Ciccio.

Se mi chiedono se ho conosciuto qualche santo, mi viene da pensare prima di tutto a Giovanni Paolo II e da dire "Eccome, se l'ho conosciuto!". Sì perché esattamente sei mesi dopo conobbi l'Opus Dei e ci dicevano che dovevamo sostenere molto il Papa perché era molto solo (chi si ricorda del clima ostile di allora?) e a noi ragazzini non ci sembrava vero: andavamo alle visite alle parrocchie, dove spesso veniva accolto da modesti e "composti" gruppi di poche centinaia di persone, andavamo alle udienze, andammo "in trasferta" a L'Aquila. Era facilissimo raggiungere il Papa e raccontargli le nostre cose e farci benedire i nostri rosari; se lo chiamavamo ci veniva incontro...

E poi ci furono le serenate sotto i suoi appartamenti, e lui che si affacciava a dirci "Il Papa deve dormire!" e gli incontri nel cortile di San Damaso, dove lo abbiamo visto ridere a crepapelle e prendere in giro le guardie svizzere. L'attentato lo ricordo solo come una breve parentesi, per me legata solo al fatto che da quel momento gli divenne cara la canzone della "Morenita", che i messicani cantano alla Madonna, pur essendo una normale canzone d'amore, e noi gliela cantavamo ad ogni occasione.

Poi ricordo il declino fisico. Ebbi la fortuna di vederlo moltissimo durante l'anno di preparazione al Giubileo del 2000. Camminava con difficoltà, eppure scherzava del suo bastone, prendeva in giro i cardinali, ascoltava con attenzione le relazioni dei Sinodi... e non si fermava mai!

Volevo parlare dei volti che riconosceremo in Cielo, ma ho parlato solo di uno. Penso che questo tema andrà continuato.

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