CHESTERTON SOSTIENE che quando il cristianesimo fece la sua comparsa nel mondo, le religioni pagane erano già vecchie e stanche, ridotte a rituali rispettati per tradizione, senza alcuna convinzione personale. Per questo c'era tolleranza religiosa e per questo nessuno trovava sconveniente bruciare dell'incenso davanti alla statua dell'imperatore: nessuno si poneva il problema se l'imperatore fosse o no un dio, perché ormai non si ponevano il problema nemmeno per Zeus o per Mitra.
Così quando i cristiani si rifiutarono di dare culto all'imperatore, il primo problema non era l'offesa all'imperatore, ma la difficoltà di capire che cosa intendessero. Possiamo immaginarci le risposte di un pagano dei primi secoli: "Non ti ho chiesto di dirmi se l'imperatore è dio, ti ho chiesto di bruciare dell'incenso. La vuoi smettere di fare storie?"
La società pagana rimaneva così spiazzata da aversela a male, e reagì con le persecuzioni. Chesterton scrive in altri tempi, ma oggi in cui tutto è vero perché niente è vero, dove una tolleranza universale concede diritto di cittadinanza a qualsiasi opinione tranne che alla verità, si spiega che il cristianesimo ancora una volta possa trovarsi a dare scandalo.
Tenetevi forte...
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