20 luglio 2011

Pensando al cielo

L’AMICO STEEVE (sì, con doppia "e") entra nella mia stanza e mi domanda se ho 15 minuti. Ci sono persone così: per lui non si tratta di un minuto – "Scusa, hai un minuto..." – che può voler dire qualsiasi cosa, né tanto meno del generico "un momento". No, lui ha valutato il tema che intende affrontare e stima che occuperà con buona approssimazione 15 minuti.

In quel momento stavo cercando un'ispirazione che non veniva. Su queste cose ormai sono rassegnato: l'ispirazione verrà fra cinque minuti o non verrà in tutto un pomeriggio o magari sarà proprio frutto della conversazione con Steeve. Quindi la risposta è: sì, ho 15 minuti, di che si tratta?

"Come la mettiamo con la pietruzza bianca?"

È ancora tutto lui: subito in medias res di un discorso che sta per la maggior parte nella sua testa. Devo ammettere che queste sfide all'intuito mi piacciono: sono meglio di qualsiasi Settimana enigmistica.

Iniziamo con un passetto facile: "Quella dell'Apocalisse?", dico io. Che la pietruzza bianca si riferisca all'Apocalisse (2,17: «Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi lo riceve») è quasi ovvio. È sul "come la mettiamo" che non ho la più pallida idea di dove voglia andare a parare.

Per fortuna Steeve non è autistico e una volta avviato il discorso puoi contare sui chiarimenti necessari. "Sì, il nome nuovo che nessuno conosce tranne il destinatario..." Provo a dargli corda con un adeguato sguardo interrogativo. Nelle mie intezioni vorrebbe dire: "E...?"

"Ieri dicevi che solo in cielo saremo capaci di donarci agli altri in modo perfetto. Ma se il nome nuovo significa la piena conoscenza di noi stessi, sembrerebbe che questa conoscenza, quando l'avremo, resterà una cosa personale: non una cosa da condividere con gli altri. Quindi nemmeno in cielo saremmo capaci di una donazione perfetta. Oppure no?"

Bella domanda, no? Non intendo allungare adesso il post (anche perché con Steeve ci siamo intrattenuti ben più dei 15 minuti preventivati). Quindi per ora vi lascio da pensare: come sarà la nostra reciproca conoscenza in cielo? Cosa saprò delle altre persone e cosa sapranno loro di me?

Alla prossima!

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