30 aprile 2012

Tamaro - Per sempre

Susanna Tamaro, Per sempre (4/2012) ****

Un uomo vive da solo sulla montagna dove ha trovato pace per le sue ferite e i suoi errori, visitato da curiosi e ammiratori. In una lunga lettera racconta il processo che lo ha portato fino a quel punto.

Evidentemente lo stile preferito di Susanna Tamaro è quello della lunga lettera confidenziale. Così era Va' dove ti porta il cuore e così molte altre delle sue migliori opere. Altra caratteristica ricorrente di questa scrittrice è lo sguardo rivolto alle brutture della vita, soprattutto quelle che noi stessi produciamo, e come si possa farsene una ragione e trovare il perdono.

Mi azzardo a notare una terza caratteristica, nel suo speciale modo di parlare della fede: non la propone mai espressamente con toni apologetici – anzi in genere la problematizza – ma segue un percorso in cui ognuno può sentirsi libero di accompagnarla, accettando le risposte che i suoi personaggi trovano (a volte non trovano ma solo intravedono), ma senza mai sentirsi offesi dalle "verità" sbattute in faccia. In questo confrontandosi sempre coraggiosamente con le domande più difficili della nostra vita.

Questo libro mi è piaciuto particolarmente: la saggezza trovata è più positiva, direi più "intensa" di quella della nonna di Va' dove ti porta il cuore, o della nipote – non ricordo il titolo – o del complesso protagonista di Anima mundi. Il personaggio di Matteo, la voce narrante, è uno che tutti noi vorremmo incontrare o almeno sapere dove andare a cercarlo per i momenti difficili della nostra vita.

Lo segnalo come valida riflessione su come affrontare i lutti della vita. Finora ho sempre consigliato la lettura di Diario di un dolore di C.S. Lewis, ora ho trovato una alternativa interessante e più letteraria.

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