30 settembre 2014

Non moriremo più

Siamo nati e non moriremo mai piùCristiana Paccini e Simone Troisi, Siamo nati e non moriremo mai più (9/2014) ****

La vicenda di Chiara Corbella Petrillo, che vista dal di fuori può sembrare una Giobbe dei nostri tempi, ma vista da vicino è una bellissima storia di fede, di amore e di tanto realismo. La copertina mi sembra molto ben scelta: la benda a ricordare la malattia, la risata a dirci come l'ha vissuta.
«Chiara» le chiede [Enrico, suo marito], «ma è veramente dolce questo giogo, questa croce, come dice Gesù?». E Chiara sorridendo, con un filo di voce, volgendo il suo sguardo dal tabernacolo al marito, gli risponde: «Sì, Enrico, è molto dolce».
Della storia di Chiara non mi colpisce che abbia rimandato le cure per salvare la gravidanza: molte buone mamme sono disposte a rischiare la vita per proteggere il loro bambino.

Mi colpisce invece come ha affrontato la morte: soffrendo e sorridendo. Affrontando l'angoscia un giorno alla volta, soprattutto il dolore di lasciare marito e figlio, fino a scoprire di poterlo fare e di aver aiutato tutti a prepararsi a quell'arrivederci. Enrico e Chiara hanno raggiunto in poco tempo un'intensità di amore e di comunione che pochi coniugi raggiungono nel corso di un'intera vita. E proprio "grazie" a quella malattia.

Sono cose che non si spiegano; si possono solo rispettosamente contemplare. Al suo funerale il cardinale Vallini ha ricordato che la vita è come un ricamo di cui vediamo il rovescio: un groviglio di fili che si intrecciano e si annodano. Ma ogni tanto Dio ha la bontà di farci intravedere un lembo del lato dritto, che è una meraviglia. Così la vicenda di Chiara è un dono che Dio ci ha fatto per fugare un po' il timore che accompagna la presenza della sofferenza e della morte nelle nostre esistenze.
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