– Perché volevi vedermi?
– Non saprei...
– Ma volevi parlare con me, no?
– Sì.
– Per la catechesi?
– Sì. Cioè, no.
– Sei preoccupata?
– Un po'.
– Per qualcosa in concreto?
– Sì.
– Se me lo racconti, magari ti posso aiutare.
Silenzio. La ragazzina – sedici anni e qualche fruncolo sulla faccia – si guarda le mani. Poi prende la catenina che porta al collo e inizia a giocherellare con la medaglietta.
– Volevi raccontarmi qualcosa, giusto?
– Sì.
– Però non sai da dove iniziare...
Le si inumidiscono gli occhi. Cerca un fazzoletto, poi prende uno dei miei.
– È una cosa bella o brutta?
– Una cosa buonissima.
– Ottimo. Allora non sarà difficile raccontarla...
La ragazzina inizia a piangere. Secondo fazzoletto.
– Vediamo un po': come si chiama?
– Chi?
– Guarda che mi stai finendo i fazzoletti.
– Juan.
– Esci con lui?
– Non più.
Terzo fazzoletto. Finalmente sputa il rospo:
– Mi ha lasciato. Dice che ha la vocazione. È un'ingiustizia!
Si alza e quasi fa cadere la sedia.
– Ecco. Me ne vado.
Se na va di corsa, portandosi via il mio pacchetto di fazzoletti.

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