16 novembre 2007

Adolescenti

Traduco ancora un post di Monasterio se non altro per l'immagine finale, che mi ha fatto morire. Come potete immaginarvi ha suscitato una serie di commenti commossi, soprattutto femminili (li trovi qui, ma in spagnolo), tanto che lui ha dovuto rettificare chiarendo che è una cosa di ragazzi e non è affatto detto che sia seria.

– Perché volevi vedermi?
– Non saprei...
– Ma volevi parlare con me, no?
– Sì.
– Per la catechesi?
– Sì. Cioè, no.
– Sei preoccupata?
– Un po'.
– Per qualcosa in concreto?
– Sì.
– Se me lo racconti, magari ti posso aiutare.

Silenzio. La ragazzina – sedici anni e qualche fruncolo sulla faccia – si guarda le mani. Poi prende la catenina che porta al collo e inizia a giocherellare con la medaglietta.

– Volevi raccontarmi qualcosa, giusto?
– Sì.
– Però non sai da dove iniziare...

Le si inumidiscono gli occhi. Cerca un fazzoletto, poi prende uno dei miei.

– È una cosa bella o brutta?
– Una cosa buonissima.
– Ottimo. Allora non sarà difficile raccontarla...

La ragazzina inizia a piangere. Secondo fazzoletto.

– Vediamo un po': come si chiama?
– Chi?
– Guarda che mi stai finendo i fazzoletti.
– Juan.
– Esci con lui?
– Non più.

Terzo fazzoletto. Finalmente sputa il rospo:

– Mi ha lasciato. Dice che ha la vocazione. È un'ingiustizia!

Si alza e quasi fa cadere la sedia.

– Ecco. Me ne vado.

Se na va di corsa, portandosi via il mio pacchetto di fazzoletti.

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