29 settembre 2008

Regina degli Angeli

ANTICIPO DI UN GIORNO l'appuntamento abituale, per celebrare così la festa dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele che ricorre oggi, 29 settembre. E penso di farlo in un modo a loro gradito parlando della loro (e nostra) Regina.

«Il cielo fu soltanto tuo trono, non tua madre.
Ora quanto è più da onorarsi e da venerarsi la madre del Re del suo trono!
»
S. Efrem, Inni alla Beata Vergine Maria, XIX.

Mezzo secolo fa...
Pio XII fu un Papa specialmente mariano: nel 1946 incoronò solennemente la Madonna di Fatima, nel 1950 proclamò il dogma dell'Assunzione, indisse un anno mariano nel 1953/54 per ricordare il centenario del dogma dell'Immacolata concezione, e l'11 ottobre 1954, festa della Maternità di Maria, pubblicò l'enciclica Ad Caeli Reginam, "Sulla dignità regale della Santa Vergine Maria" – così il sottotitolo – con cui istituiva la festa di Santa Maria Regina, da celebrarsi il 31 maggio di ogni anno.

Il documento è breve e vi incoraggio a leggerlo, se non ora magari il prossimo 31 maggio. Si può trovare sul sito del Vaticano, oppure in questo formato compatto (4 fogli) che ho preparato per me. La struttura è semplice: una prima parte esamina la regalità di Maria nella scrittura (in quanto madre del Re: S. Gabriele annuncia che Gesù "regnerà eternamente", ed Elisabetta la chiama "madre del mio Signore") e nei Padri della Chiesa (la citazione di S. Efrem viene da qui). La seconda parte ricorda la liturgia e l'arte. La terza sviluppa la riflessione teologica sull'argomento, che riprendo sotto. La quarta annuncia l'istituzione della festa.

Regalità "di nascita" e regalità acquisita
«San Giovanni Damasceno scrive dunque a buon diritto: "È veramente diventata la Signora di tutta la creazione, nel momento in cui divenne Madre del Creatore" e lo stesso arcangelo Gabriele può dirsi il primo araldo della dignità regale di Maria». Questa la prima metà dell'argomento teologico di Pio XII: Maria è regina perché madre del Re, e la sua regalità si estende a tutto il regno del Figlio, quindi a tutta la creazione.

Nella sua conferenza intitolata "Queen of Angels", Scott Hahn ricorda l'importanza nella cultura semitica della Gebirah, la regina madre: in un mondo ancora poligamico, la vera "regina" era la madre del re, non una delle mogli. Spesso sedeva su un trono alla destra del figlio, e nel caso di re bambini, era lei a farne le veci. Sempre Hahn fa notare che gli angeli costituiscono la corte del Gran Re e sono per questo devoti servitori della Madre-Regina.

La seconda parte dell'argomento è «che Cristo è nostro re non solo per diritto nativo, ma anche per diritto acquisito e cioè per la redenzione«. Con la sua morte e risurrezione Gesù riconquista e ristabilisce il suo regno, dopo il disastro del peccato. E Maria «per volontà di Dio, fu associata a Cristo Gesù, principio di salvezza, e in maniera simile a quella con cui Eva fu associata ad Adamo, principio di morte». Come Cristo è Re a doppio titolo, così Maria è Regina a doppio titolo: Regina del creato, perché Madre del Creatore, Regina della nuova creazione, perché Corredentrice.

Per festeggiare gli Arcangeli
Ho ritrovato un appunto in cui annotavo il ruolo degli Arcangeli nella vita di Maria: l'Apocalisse ci mostra San Michele che difende la Donna dalla furia del dragone infernale; San Gabriele interviene nell'Annunciazione. E San Raffaele? Be' lui è l'angelo dei viaggi: sicuramente avrà tenuto un occhio sulla Sacra Famiglia nel loro viaggio di andata e ritorno in Egitto!

Diario degli Angeli - 14

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto il documento. Mi ha colpito molto l'invocazione iniziale, che trovo più che mai attuale e alla quale mi associo in una nuova preghiera.
Così mi ha colpito anche sapere che il nome stesso di Maria vuol dire Signora. Del resto anche i nomi degli arcangeli hanno nel loro significato proprio ciò che ciascuno di essi è.
Mi viene da pensare che anche noi "quaggiù" dovremmo ponderare con maggior attenzione i nomi che scegliamo per i nostri figli.
Ciao, Cri

Don Mario ha detto...

Sarebbe bello se avessimo l'abitudine di mettere nomi significativi, ma è difficile farlo evitando allo stesso tempo il ridicolo per i nostri figli. Certo, se fosse così abituale da far giudicare i nomi per il loro significato e non se suonano bene o sono comuni, allora sarebbe molto bello. Ci resta solo da scegliere tra i nomi di santi non troppo insoliti. Pazienza!

Qual è l'invocazione iniziale di cui dici e che ti sembra attuale? Mi hai incuriosito.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace per averci messo tanto tempo a rispondere, ma abbiamo avuto problemi con la connessione (come se non bastassero già gli impegni familiari e di lavoro a tenermi lontana dalla tastiera ;-)

L'invocazione di cui parlo è questa qui:
"Ora, dopo le grandi rovine che, anche sotto i Nostri occhi, hanno distrutto fiorenti città, paesi e villaggi; davanti al doloroso spettacolo di tali e tanti mali morali, che si avanzano paurosamente in limacciose ondate, mentre vediamo scalzare le basi stesse della giustizia e trionfare la corruzione, in questo incerto e spaventoso stato di cose, Noi siamo presi da sommo dispiacere e perciò ricorriamo fiduciosi alla Nostra regina Maria, mettendo ai piedi di lei, insieme col Nostro, i sentimenti di devozione di tutti i fedeli, che si gloriano del nome di cristiani."

Mi ha fatto pensare a tutte le guerre più o meno conclamate di questi tempi, alle persecuzioni dei Cristiani, alla crisi economica mondiale, alla scarsità delle risorse alimentari, e la lista non termina certo qui. Come non affidarsi a Maria? Noi che stiamo comodi nelle nostre poltrone, possiamo limitarci a leggere i giornali senza fare una piega? Noi che non abbiamo alcun peso politico, oltre a comportarci da seguaci di Cristo nel nostro ambiente, quale altra arma abbiamo, altrettanto potente, se non l'invocare la nostra Regina, madre del nostro Re?

Tornando ai nomi, il mio commento era dovuto anche a questa riflessione: ogni cosa è stata creata da Dio nel momento stesso in cui Dio l'ha pensata, e quindi le ha dato un nome. Lo stesso nome di Maria non è casuale, così come non lo è quello degli arcangeli. C'è da pensare che il nome con cui chiamiamo le cose e noi stessi abbia un'importanza che forse non ci è del tutto evidente.
Non dico che i nomi che scegliamo debbano essere per forza significativi, anche a costo del ridicolo (un giorno ti racconterò qualcosa al riguardo ;-). Anzi, è giusto che anche i nomi si evolvano, che ce ne siano di nuovi (e quindi magari aumentare anche quelli che si trovano nel calendario :-), però sarebbe bello che prima di scegliere ci si affidasse a Dio perché potessimo cogliere meglio la Sua volontà, quello che fin dal nome è il Suo progetto per il nuovo figlio.
Un saluto, Cri

Don Mario ha detto...

Ti rispondo in un post nei prossimi giorni. Abbi pazienza.