31 maggio 2009

Internet siamo noi

«
Sebbene sia motivo di meraviglia la velocità con cui le nuove tecnologie si sono evolute in termini di affidabilità e di efficienza, la loro popolarità tra gli utenti non dovrebbe sorprenderci, poiché esse rispondono al desiderio fondamentale delle persone di entrare in rapporto le une con le altre. Questo desiderio di comunicazione e amicizia è radicato nella nostra stessa natura di esseri umani e non può essere adeguatamente compreso solo come risposta alle innovazioni tecnologiche.
»

BENEDETTO XVI, Nuove tecnologie, nuove relazioni, 24/5/2009


PER IL TRADIZIONALE messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, il Papa ha scelto di rivolgersi ai giovani: sono loro i principali protagonisti dei nuovi media e sono loro i più direttamente chiamati (lo siamo tutti) ad evangelizzarli.

Consiglio di leggere il messaggio: trovo entusiasmante l'atteggiamento positivo (e sapiente) con cui l'anziano Papa guarda alle nuove tecnologie. Sono cose buone, da utilizzare per promuovere il vero, il bene ed il bello e se qualcuno le usa male ci dispiace come quando vediamo deturpare le bellezze della natura.

Ci invita a coltivare la vera amicizia, non accontentandoci di imitazioni superficiali ed esercitandoci nell'arte di voler bene al prossimo "reale" (familiari, vicini, colleghi) oltre che al prossimo "virtuale". Auspica inoltre che i mezzi di comunicazione, ormai così essenziali per interagire con il mondo globalizzato, non siano negati ai paesi meno avanzati.

Spero che il messaggio venga recepito anche dagli "immigrati tecnologici". Recentemente leggevo un articolo di economia su come comunicare con le nuove generazioni, e arrivava ad una conclusione molto logica: se volete comunicare o vendere o collaborare con le nuove generazioni, assumete un giovane capace e fate lavorare lui! Guardate il sito preparato dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali (pope2you.net) e ditemi se non dovrebbero leggere quell'articolo. (Siamo buoni: forse il sito mostra che hanno capito il messaggio e ci stanno provando con tanta buona volontà).

Discorso analogo per i nuovi media. Mi sembra significativa la locandina scelta dal Pontificio Consiglio: un uomo che si arrampica pericolosamente su un circuito integrato. Che fatica! Internet non ha bisogno di "missionari", stranieri venuti da lontano, che parlano male la lingua, che devono studiare la cultura locale...: internet siamo noi! Il messaggio del Papa risponde alla locandina: noi non siamo "risposta alle innovazioni tecnologiche" ma persone che esprimono il loro naturale "desiderio di comunicazione e amicizia". E riempiamo internet di vero, di bene e di bello (e di Dio) perché questa è casa nostra e la arrediamo di quello che più ci piace.

3 commenti:

Crosta ha detto...

se qualcuno le usa male ci dispiace come quando vediamo deturpare le bellezze della naturaUna cosa così vera, così pienamente corrispondente a quello che pensavo delle nuove tecnologie senza riuscire a capirlo, la poteva dire solo il Papa, forse solo questo Papa.
Grazie Benedetto!

Don Mario ha detto...

Mi fai sentire in colpa: la frase che citi è mia, non del Papa. Quando stavo per postare mi sono accorto di aver inserito mie considerazioni dove invece volevo solo riassumere le parole del Papa. Ho anche pensato di correggere ma poi mi sono detto che in fondo ho solo esplicitato quello che lui dice implicitamente. Spero di aver interpretato correttamente e che mi perdonerete.

Crosta ha detto...

E allora grazie Bendetto e grazie don Mario! Mi ha fatto proprio un gran piacere che tu abbia esplicitato ciò che era implicito. Ciao, Cri