POTEVA ESSERE novembre o dicembre, avevo la mattina libera e stavo andando a visitare il Prado. Madrid d'inverno è piuttosto fredda. Lo incontro uscendo dalla metropolitana e mi dice di avere fame. Situazione da manuale: ci avevano insegnato che in genere non è il caso di dare soldi e che se ti chiedono da mangiare (e se hai un po' di tempo) puoi invece invitarli a prendere qualcosa. Applico la teoria: "Dài, ti offro la colazione".
Lui si rallegra. Si chiama Pedro. Mi dice che il bar più vicino non va bene perché non sono gentili. Traduco mentalmente: i barboni non li lasciano entrare. Avrà tra i quaranta e i cinquanta, malmesso; si sente dall'alito che ha bevuto, ma non è ubriaco. Mi mostra i geloni: la notte a Madrid è difficile. Lui trova riparo nel gabbiotto di un bancomat, ma quando viene la vigilanza lo cacciano ogni volta. È di Barcellona, sposato con una figlia, ma l'alcol l'ha rovinato e così non ha retto più alla vergogna ed è scappato via. Qualche rara volta telefona a sua madre; di sentire sua moglie non ha mai avuto il coraggio.
Pausa del racconto per ordinare una seconda pasta.
Adesso non ne può proprio più, vorrebbe mettere insieme i soldi per pagarsi il viaggio di ritorno nella sua Barcellona. Lì ha parenti ed amici, potrebbe rifarsi una vita. Posso aiutarlo a pagarsi il treno?
È così simpatico che non mi dà nessun fastidio il suo ricorso al più classico pretesto per chiedere soldi: il biglietto del treno! E nemmeno lui se la prende davanti al mio rifiuto: continua a raccontare le sue storie e ciclicamente ritorna a chiedere. Pago la consumazione, lui sbircia nel mio portafogli. Non ho difficoltà a mostrargli che i 5 euro di resto sono tutto quello che mi rimane. Mi accompagna verso il Prado.
Arriva a propormi di accompagnarlo alla stazione, se non gli credo; c'è Atocha lì a due passi: gli pago il biglietto e lo metto sul treno. È un'insistenza sportiva e sto quasi pensando di cedere e dargli i miei cinque euro. Ma lui vede due turisti diretti verso di noi: "Quelli c'hanno un sacco di soldi!" Mi saluta e in due salti raggiunge la coppia e inizia un nuovo abbordaggio.
Mentre passeggio per le sale del Prado mi accompagna la voce di Pedro: il suo accento madrileno così marcato che persino uno straniero come me capisce che non c'è mai stato, lui, a Barcellona!
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