06 febbraio 2010

II. Gentilezza

The Love Dare, giorno 2.
L’amore è gentile
Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo (Ef 4,32).

La gentilezza è amore in azione. Se la pazienza è l'amore che reagisce per minimizzare una situazione negativa, la gentilezza è l'amore che agisce per massimizzare una situazione positiva. La pazienza evita un problema; la gentilezza crea una benedizione. L'una è preventiva, l'altra è proattiva. Queste due facce dell'amore sono i pilastri su cui poggiano molte delle altre qualità di cui parleremo.

L'amore rende gentili, e la gentilezza rende amabili. Se sei gentile la gente vuole starti vicino, si accorgono che sei buono con loro e per loro. Le persone gentili sono bene accolte dovunque, anche a casa. Ma la "gentilezza" è un concetto un po' generico se cerchiamo di definirlo, e ancora di più se cerchiamo di viverlo. Proviamo a chiarirlo esaminandone quattro ingredienti principali.

Delicatezza. Quando sei gentile fai attenzione a come tratti il tuo coniuge, evitando di essere brusco. Diventi sensibile, tenero. Anche quando devi dire cose dure, cerchi di agevolare la risposta o l'accettazione. Esprimi la verità con amore.

Servizio. Essere gentili vuol dire venire incontro alle necessità del momento. Lavori di casa? Ti dai da fare. Serve ascolto? Tu ascolti.

Disponibilità. La gentilezza ti chiede di andare d'accordo. Invece di ostinarti, collabori, sei flessibile. Invece di lamentarti o cercare scuse, cerchi di essere accomodante. Si evitano molte discussioni se ci si propone di ascoltare prima di imporre la nostra volontà.

Iniziativa. La gentilezza guarda avanti, poi agisce. Non resta a braccia conserte in attesa di essere sollecitata o costretta a muoversi dalla poltrona. Il coniuge gentile saluta per primo, sorride per primo, serve per primo... e perdona per primo. Non aspetta che l'altro faccia il primo passo prima di mostrare il suo amore. Chi è gentile vede il bisogno e agisce. Per primo.

Gesù descrive la gentilezza nella parabola del Buon Samaritano (Lc 10). Un ebreo assalito dai ladri e abbandonato su una strada fuori mano. Due capi religiosi, rispettabili, passano oltre, scegliendo di non fermarsi. Troppo indaffarati. Troppo importanti. Troppo preoccupati di non sporcarsi le mani. Un uomo qualsiasi di un'altra razza – gli odiati samaritani, animati da forte e reciproca avversione verso gli ebrei – vede lo straniero nel bisogno e ne ha compassione. Supera le barriere culturali, rischiando la disapprovazione dei suoi, e si ferma ad aiutare. Lo fascia, lo carica sul suo asino, lo porta al sicuro e paga di tasca sua. Il samaritano si mostra delicato, servizievole, disponibile e con iniziativa.

Non è forse la gentilezza uno degli aspetti principali che ha attratto te e il tuo coniuge? Fra le aspettative del matrimonio c'era quella di godere per sempre di quella gentilezza, e il tuo coniuge pensava lo stesso di te. Col passare del tempo, la felicità del matrimonio continua a dipendere dalle gentilezze quotidiane.

La Bibbia esprime la lode di marito e figli per una donna dicendo: «Apre la bocca con saggezza e la sua lingua ha solo insegnamenti di bontà» (Pr 31,26). E tu? Come ti descriverebbe il tuo coniuge sulla scala della gentilezza? Quanto sei brusco o brusca? Quanto sei delicato/a e servizievole? Ti si devono chiedere le cose o prendi tu l'iniziativa per aiutare? Non pretendere che inizi l'altro/a ad essere gentile.

È difficile mostrare amore quando si sente poca motivazione, ma l'amore vero non è basato su quel che si sente. L'amore sceglie di mostrare attenzioni anche quando non sembra esserci alcun ritorno. Non saprai mai amare finché non impari ad essere gentile.

Compito
Questo è il compito per la seconda tappa.

Continua a non dire nulla di negativo al tuo coniuge e in più
compi almeno un gesto gentile e non atteso.

Osservazioni (di don Mario)
1. Ho scelto il giorno 6 perché è il giorno in cui si sono sposati i miei. Sarebbe molto più opportuno il 25, in riferimento all'Annunciazione, ma era troppo presto rispetto al post precedente.
2. Il "compito" propone solo un gesto gentile perché è pensato per un solo giorno. Noi che lo facciamo durare circa un mese, quanti gesti gentili ci dobbiamo proporre? Io direi uno al giorno. Buon lavoro.
3. Qualche suggerimento per contesti non matrimoniali? Se sai l'inglese, leggi qui.
4. Sì, lo so che l'immagine potrebbe essere ironica, ma mi piaceva troppo.

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