13 febbraio 2010

Rispondo alle "due domande"

È ARRIVATO il momento di rispondere alle due domande che vi avevo posto un paio di settimane fa.

Il libro

Si trattava di Silas Marner, del 1861. Probabilmente il secondo romanzo più famoso di George Eliot, pseudonimo di Mary Anne Evans (la tizia del ritratto). Il suo capolavoro dicono essere Middlemarch, che non conosco, ma a giudicare dalla pagina su Wikipedia (non vi perdete la citazione di Henry James al margine...) ho il sospetto che sia più bello questo.
Attenzione però: non leggetelo! Almeno, non mi dite che ve l'ho consigliato: dopo un avvio così interessante sono stato costretto ad andare fino in fondo per rispondere alla seconda domanda (che farà il protagonista?). Ma è lentissimo e buonista. Quasi insopportabile.

Che succederà?

Ovviamente devo dire "fuochino" per i tre che hanno risposto.
agapetòs: odio o amore o... prima l'uno e poi l'altro. Solo che Silas è un buono e non odia, però è svuotato: non ama.
Crosta ha colto il particolare dell'eccellenza nel lavoro.
fiordicactus ci è andata più vicina di tutti, ma l'ha tradita il suo "romanticismo". Infatti il nostro troverà un nuovo amore, e sarà brava bella e buona, come proposto, ma non si tratterà di una moglie, bensì...

Vi rovino la storia

A questo punto, se per caso volete comunque leggere il romanzo, vi conviene fermarvi qui, perché sto per raccontarvi tutta la storia. Quanto segue è uno spoiler in piena regola.

Silas è un tessitore. Il trauma subito lo ha reso silenzioso e schivo. Non sa più bene come comportarsi con gli altri, né cosa cercare da loro. Però è un ottimo tessitore: si stabilisce in una cittadina – Raveloe – e si mette subito al lavoro. Non parla con nessuno, non fa amicizia con nessuno, la gente lo guarda con sospetto ma compra la sua ottima merce.
Ben presto si trova ad avere da parte un discreto gruzzolo e si accorge di trovare nei soldi una certa consolazione. Il suo unico passatempo di uomo solitario sarà quello di contare e giocherellare con le sue belle monete d'oro. Così trascorre una decina d'anni.

Un giorno rientra in casa e il suo tesoro non c'è più: derubato! Questo lo costringe ad aprirsi agli altri, denunciando il furto e chiedendo aiuto. E questo rompe la barriera che si era creata: non è un tipo sospetto e antipatico, bensì un poveraccio come tutti. I vicini iniziano a frequentarlo un po'.

Non molto dopo, rientra in casa e gli sembra di vedere (non vi ho detto che è molto miope a causa del suo lavoro) dell'oro proprio nel punto da dove il suo tesoro era scomparso. Ma non si tratta di oro, bensì dei capelli biondi di una neonata abbandonata dalla madre tossicodipendente (nel 1861, wow!). La bambina risveglia nel povero Silas tutti quei sentimenti che si erano paralizzati dieci anni prima. Chiede e ottiene dalla comunità il permesso di prendersi cura della bambina (dopo aver scoperto che la madre è morta) che crescerà bella e virtuosa e lo aiuterà a ritrovare la fede e a diventare un cittadino amato e rispettato.

Per colmo di romanticismo (fiordicactus sarà contenta) la ragazza sposerà un bravo ragazzo che ama Silas come un padre, la famiglia ricca del paese prenderà la coppia sotto la sua protezione e – ma questo è proprio troppo – Silas ritroverà i suoi soldi in un pozzo dove il ladro era caduto mentre fuggiva con il bottino.

Morale

Prima l'uomo distrutto si aggrappa alle piccole consolazioni che gli restano: il suo lavoro e i soldi che gli procura. Poi la Provvidenza gli manda la vera consolazione.

Inutile dire che si tratta di una metafora del Libro di Giobbe, l'uomo giusto che prima perde tutto (compreso Dio che sembra essere contro di lui), ma poi, superata la prova, viene abbondantemente ricompensato.

4 commenti:

fiordicactus ha detto...

Stavo pensando ieri che in Quaresima vorrei leggere dei libri che siano un po' più "pensierosi" di quelli che leggo di solito e ho pensato di sbirciare nella tua lista. Dici che potrei cominciare da questo? E cos'altro mi consigli???

Grazie, ciao, R (romantica e ottimista o forse solo fiduciosa nella Provvidenza???)

Don Mario ha detto...

Se vuoi letteratura impegnata metterei al primo posto Il Cielo è dei violenti.
Sempre di letteratura, sto trovando molto appassionante e anche molto "pensieroso", Il nemico di Michael O'Brien.
Ovviamente obbligo del momento è Bianca come il latte..., ma non lo metterei tra i libri impegnativi (in compenso fa pensare).

Scorrendo l'elenco qui a lato (sarebbe ora di scorciarlo, sigh) ti segnalo anche Un arcobaleno nella notte sulla storia del Sud Africa. Bellissimo e ottima preparazione per vedere il film Invictus che sta per uscire.

Infine, se vuoi andare sulla spiritualità, mi viene in mente L'abbraccio benedicente di Nouwen.

(Quando ci si fida della Provvidenza ci si può permettere di essere romantici, ottimisti, avventurosi, sognatori e mille altre cose)

fior ha detto...

Prendo nota, sperando che ci siano in Bibblioteca, siamo in tempi grami eperchè la Provvidenza non contempla i libri . . . non sempre! :-)

Grazie e ciao, R

agapetòs ha detto...

Resta un grande mistero il male subito dal giusto ed anche come persino (o proprio?) questo male venga trasformato dal Signore in occasione di Grazia:
«Ma ora non vi rattristate e non vi crucciate per avermi venduto quaggiù, perché Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita.» (Gen 45,5)
«E proprio poiché tu eri gradito a Dio, fu necessario che la tentazione ti mettesse alla prova.» (Tb 12,13 Vg)

Giovanni

PS per fiordicactus: l'hai letto il Cavallo Rosso, vero? una pietra miliare!