11 febbraio 2011

Il prezzo dell'arte

MI HANNO invitato a visitare la mostra su Van Gogh al Vittoriano. Mi piace Van Gogh, ma avevo già deciso di non andarci, perché le critiche non erano molto favorevoli e ho l'impressione che al Vittoriano si tenda a fare mostre "minori". Però avevo proprio voglia di stare con quell'amico e di uscire, e poi le mostre minori hanno un prezzo "minore"... (mi sbagliavo!)

Un'ora di fila per entrare, conciliata solo dalla bellezza dei luoghi mentre scendeva il tramonto di un anticipo di primavera. Avessi portato la macchina fotografica! Almeno tre scorci che meritavano uno studio (ci tornerò!)

Dopo la fila e la sorpresa per il prezzo del biglietto, mi sono chiesto "Varrà la pena?". Per il mio amico era la prima mostra su Van Gogh e probabilmente era quasi doveroso per lui, ma io ricordo con piacere la bella mostra a Brescia di qualche anno fa, straordinariamente ricca, e temevo di apprestarmi a vedere una cosetta.

L'inizio non è dei migliori: in una folla da via di passeggio, si affronta una prima sala di cartelloni biografici, astutamente esposti in ordine cronologico da destra a sinistra, in un paese dove la gente ha la brutta abitudine di leggere da sinistra a destra! Quindi la folla tutta agitata dal movimento a sinistra per il cartellone successivo, per poi avanzare verso destra man mano che leggeva, poi di nuovo a sinistra finito il cartellone... Non ce l'ho fatta! Avendo già in passato fallito a metà il tentativo di leggere una biografia di Van Gogh, sono condannato a sapere sempre più informazioni secondarie sulla sua giovinezza fino alla decisione di dedicarsi all'arte, e restare nella confusione sul resto. Disegna, disegna, disegna; dipinge, dipinge, dipinge; grande amico di Gauguin, poi litiga; impazzisce, dentro e fuori dalla clinica, si taglia un orecchio (un ricordo per il gruppo spagnolo La Oreja de Van Gogh, molto gradevoli), dipinge cose strane e muore. Una carriera artistica di circa dieci anni.

Inizia la vera mostra. Interessante la presenza di stampe e altro materiale di quelli che iniziò a copiare per imparare la tecnica. Ma avrei trovato qualcosa che giustificasse l'incomodo (crescente) e la spesa?

Il post si è allungato troppo, quindi lo saprete alla prossima puntata! (I "lavori in corso" sono così: finito l'orario si posano gli attrezzi e... a casa!)

1 commento:

anonimok ha detto...

Le mostre al Vittoriano sono indubitabilmente mostre di richiamo per il grande pubblico.
Una mia conoscente le considera con sommo disprezzo, però lei è del settore.
Io sono meno duro di lei, ma aspetto il seguito prima di interloquire.
Intanto vedo che non sono il solo per il quale quello è uno dei più bei posti in cui fare una fila.