28 ottobre 2011

Dante difenderebbe Benigni?

RITROVO LA BOZZA di un post iniziato quattro anni fa: che idea! Benigni sottoposto a processo in Cielo per le cose che ha detto nei suoi commenti alla Divina Commedia. Chissà dove volevo andare a parare: non me lo ricordo proprio. Ricordo invece benissimo la causa della sospensione dell'impresa: avendo avuto la poco realistica idea di far parlare Dante in versi, ed essendomi riuscita decentemente la prima terzina, non sono riuscito ad andare oltre. Curioso, proprio non ricordo di cosa volessi accusare Benigni.

I versi, però, mi erano costati una certa fatica e decido di promuoverli dal limbo delle bozze in sospeso ed elevarli al rango di frammento degno di pubblicazione.

— Si riunisce la corte celeste per giudicare Benigni Roberto, Italiano! Chi è iscritto a parlare?
O Corte venerabile e benigna,
del mio connazional farò difesa
che lesta lingua adopra e assai maligna.
— Si prenda nota: il signor Alighieri Dante si propone come difensore dell'imputato. L'imputato accetta?

Tutto qui. La bozza non andava oltre, io non ricordo cosa pensavo di dire e, ora come ora, non mi viene nessuna ispirazione. Magari un altro post...

2 commenti:

ClaudioLXXXI ha detto...

salve Don Mario!

Io ricordo di Benigni una cosa che mi aveva fatto inorridire, a proposito dei versi

O luce etterna che sola in te sidi,
sola t’intendi, e da te intelletta
e intendente te ami e arridi! 126

Quella circulazion che sì concetta
pareva in te come lume reflesso,
da li occhi miei alquanto circunspetta, 129

dentro da sé, del suo colore stesso,
mi parve pinta de la nostra effige:
per che ’l mio viso in lei tutto era messo. 132


sul mio manuale da liceo classico c'era scritto che "la nostra effige" è un volto umano, cioè vede Cristo stesso, Dio fatto uomo. Il particolare che l'immagine sia chiaramente distinguibile nonostante sia dello stesso colore dello sfondo indica la duplice natura divina e umana.

Sennonchè, descrivendo questi versi Benigni se ne usciva quasi gnosticamente dicendo: "Dante vede il proprio volto in Dio, dunque ecco la geniale e moderna intuizione di Dante: noi siamo Dio! l'uomo è Dio!"

AAAAAAAAAAAARGH!!!!!

Don Mario ha detto...

Dài, Claudio, non essere troppo severo. L'affermazione "l'uomo è Dio" può essere presa in diversi modi. In assoluto è senz'altro gnostica, ma non dimenticare che siamo fatti "a sua immagine", che per la grazia siamo suoi figli (quindi in qualche modo connaturali), che per l'incarnazione Dio ha un volto di uomo quindi è come me!

Certo, questo non vuol dire che io sono Dio.