07 settembre 2015

L'istruzione che ci vuole

SCAMBIO DI MAIL con un vecchio compagno di scuola. Mi dice che per i suoi figli sta puntando sulle lingue: sono già a quota tre, parlate alla perfezione, l'obiettivo è almeno quattro prima dell'università. Molto bene per loro, sicuramente avvantaggiati dal fatto di vivere in Svizzera, e scelta molto intelligente dei genitori.

Pensavo: su quali ingredienti punterei se avessi dei figli da educare? Direi: lingue, almeno inglese più un'altra, possibilmente non banale (russo, cinese, arabo...) oppure almeno altre due più "normali" (tedesco, spagnolo, portoghese...). Ma occhio: alla perfezione! Oggi avere la famosa "conoscenza scolastica" dell'inglese è semplicemente inammissibile (nominarla soltanto può compromettere un colloquio di lavoro), quando il mondo è pieno di giovani (est e nord europei, mediorientali, asiatici) che lo parlano perfettamente, alcuni dovendo faticare molto più di noi per impararlo.

Poi metterei le competenze collaborative e relazionali: lavoro di gruppo, comunicazione, parlare in pubblico, gestire i conflitti ecc.

Una terza area, sempre più necessaria in questo mondo multi-tasking, è quella della progettualità e auto-organizzazione. Una persona che non sappia governare (e governarsi) nella marea di possibilità di informazione, comunicazione e intrattenimento è condannata al fallimento. Gli antichi la chiamavano educazione alle virtù, ma mi sta bene anche "determinazione" o "focus" o quello che preferite; il concetto rimane lo stesso.

Quarta area, la formazione intellettuale e dei valori. Potrebbe non essere determinante per trovare un lavoro, ma pressoché indispensabile per avere qualche speranza di essere felici. Cultura vera, che per me vuol dire amore del bello, interesse per il vero, rispetto e impegno per il bene. Valori profondi, bene assimilati e perseguiti con libertà e convinzione. In questo la dimensione spirituale è fondamentale per tutti e la fede ne è la massima espressione, purché profonda e personale, non semplice adesione formale ad un gruppo sociale.

Questo è il bagaglio che mi piacerebbe fornire ad una persona che deve affrontare le sfide della vita. A una certa età avrebbe poi anche la maturità sufficiente per scegliere un ambito professionale in cui acquisire qualche competenza specifica.

Riassumendo: eccellenza nelle lingue, competenze relazionali, virtù, valori... e a scuola si continua a insegnare tutt'altro!

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