24 luglio 2008

Ricordi di Sydney (3)

ANCORA QUALCHE pennellata dei giorni del WYD.

Nessuna speranza
Il giorno dopo la Messa inaugurale un sacerdote filippino racconta al suo gruppo di aver visto un signore italiano che cercava di spiegare ad un volontario del servizio d'ordine come avesse perso il suo gruppo e dovesse passare assolutamente all'altro settore. I due non si capivano e allora il sacerdote si è offerto di fare da interprete. Una volta spiegato il problema, il volontario risponde di non poter fare nulla perché è la polizia ad aver stabilito che di là non si passa.
Allora il signore italiano, sempre con l'aiuto del sacerdote-interprete, si rivolge ad un poliziotto che è lì vicino. Anche il poliziotto spiega di aver ricevuto disposizioni tassative dal suo superiore e che da lì non passa nessuno.
Commento del filippino: "Ero molto divertito, perché il volontario e il poliziotto non sapevano di non avere alcuna speranza di spuntarla in una discussione con un italiano!"
(In realtà direi che è finita pari: solo un po' dopo che l'italiano aveva desistito, il poliziotto è venuto a richiamarlo per lasciarlo passare dove voleva).

Bagnasco
Catechesi con il card. Bagnasco. Spiega che l'apostolato è trasmissione della gioia che portiamo dentro, ma che la gioia si trasmette solo in un rapporto personale, "da cuore a cuore". Insiste sul fatto che ogni cristiano è responsabile di questa trasmissione, che non è un compito riservato agli "addetti ai lavori".
Domanda del pubblico: e questa "gioia" come la si trova? Risposta: nel rapporto personale con Gesù, iniziando dall'eucaristia quotidiana e la confessione almeno mensile.

Insomma, apostolato personale e sacramenti. Per alcuni ragazzi erano discorsi ben noti, ma ce n'erano altri che erano semplicemente sconvolti.

Continua.

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