27 aprile 2009

Pregare per tutti

«
Qui vitam mortuis tribuisti, totum genus humanum de morte ad vitam reducens, omnibus, qui nobis occurrent, æternam vitam concede.

Tu che hai dato la vita ai morti, riportando alla vita tutto il genere umano, concedi la vita eterna a tutti quelli che oggi incontreremo.
»

MI SONO PERMESSO una piccola infedeltà di traduzione nella seconda parte, ma è così che l'ho intesa io questa mattina mentre recitavo le lodi... in autobus. Non so se qualcuno si scandalizzerà, ma a me piace particolarmente pregare sui mezzi pubblici. Capisco che per alcuni sarebbe impossibile, ma io non ho mai trovato difficoltà a fare i compiti sull'autobus, sui mezzi ho fatto alcune delle mie letture migliori, e poi credo che faccia parte dello spirito della mia istituzione quello di cercare il rapporto con Dio "nel bel mezzo della strada", come diceva S. Josemaría usando l'espressione italiana.

Così stamattina stavo facendo le lodi in piedi su un 490 abbastanza affollato e mi ero giusto fermato un momento a considerare che dovevo e potevo pregare per tutta questa gente, ma mi sono arenato sul pensiero di "che cosa chiedo per loro?" Ho deciso di finire il breviario e poi ci avrei riflettuto. Arrivo alle Preces e mi trovo questa invocazione. Sono tornato indietro e l'ho ripetuta cercando di assicurarmi di averla capita bene: per tutta la gente che incontro, Signore, ti chiedo (nientemeno che) la vita eterna. Che altro, sennò?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello! E che bello che reciti le lodi in latino: non sono molti i sacerdoti che purtroppo lo fanno.

Ed è bello che che le reciti sul bus; io preferisco, forse sbagliando, farlo in silenzio a casa ma ho sempre guardato con ammirazione coloro (pochi) in realtà che lo fanno in posti pubblici: è una bella testimonianza per tutti, richiama a Dio.

Ti auguro ogni bene, caro sacerdote, nella pace di Nostro Signore Gesù Cristo.

Basemarom(sono laico! :))

P.S.
Ho comprato qualche giorno fa il breviario detto di Giovanni XXIII (quello del 1962 per intenderci) e vi ho scoperto un tesoro inestimabile; ed ho scoperto la Messa in rito tridentino (o gregoriano) ed avverto un dolore fortissimo perchè la Santa Madere Chiesa le ha abbondonate.
P.P.S.
Non sono neanche un tradizionalista.

Don Mario ha detto...

Chiariamo due cose: non penso che sia una buona idea fare abitualmente l'Ufficio Divino in autobus. Si recita molto meglio in un luogo raccolto. Ma sono d'accordo sulla testimonianza e poi c'è l'aspetto soggettivo che io sui mezzi pubblici mi trovo a mio agio.

Sul latino, devo ammettere che il motivo principale per cui prego in latino è che il mio Vescovo vuole così. Anche se potrei fare un trattatello (magari un prossimo post, vedremo) su buoni motivi per farlo, e non ha niente a che vedere con il tradizionalismo.

Non intendo procurarmi il breviario di cui mi parli, né ho particolare fretta di imparare la Messa in "rito straordinario". Chi la conosce mi parla di "senso di sacralità", che ci sarà sicuramente, ma lo sfido a trovare l'oggettiva sacralità della Messa in qualsiasi forma approvata dalla Chiesa, e dare meno importanza alla soggettiva soddisfazione che si può trovare.

Un giorno studierò il rito antico e lo farò per trovarci spunti che mi aiutino a celebrare meglio la mia modesta Messa ordinaria.