Un fratello si recò dal padre Macario l'Egiziano e gli chiese: "Padre, dimmi una parola: come posso salvarmi?". Gli dice l'anziano: "Va' al cimitero e insulta i morti".
Il fratello vi andò, li insultò e li prese a sassate.
Quindi ritornò a dirlo all'anziano e questi gli disse: "Non ti hanno detto nulla?". Ed egli: "No". Gli dice l'anziano: "Ritorna domani e lodali".
Il fratello vi andò e li lodò, chiamandoli apostoli santi e giusti.
Quindi ritornò dall'anziano e gli disse: "Li ho lodati". Ed egli: "E non ti hanno risposto nulla?". "No".
"Tu sai quanto li hai insultati", dice l'anziano, "e non ti hanno detto nulla, e quanto li hai lodati, e non ti hanno detto nulla; diventa anche tu morto in questo modo, se vuoi salvarti. Non far conto né dell'ingiuria né della lode degli uomini, come i morti; e potrai salvarti".
Detti 23,20,II; in Anselm Grün, L'accompagnamento spirituale, p.74.
Grün, che è anche psicologo, fa notare che il metodo seguito ha anche un'efficacia liberatoria: prima di apprendere la lezione il giovane ha potuto dare libero sfogo a tutti i suoi sentimenti negativi (il particolare delle sassate mi diverte molto: avrà anche calpestato le tombe e buttato a terra i lumini?) e poi a tutti quelli positivi che portava dentro. A quel punto era molto meglio disposto per accogliere la risposta del Padre.
Ma soprattutto mi piace la semplicità della lezione. Come saremmo più liberi se fossimo capaci di accogliere offese e lodi con la stessa indifferenza di una tomba!
1 commento:
importante e bello!!!
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