17 marzo 2012

Matematica difficile

È ANDATA più o meno così:

—Scrivete sul foglio: "14 marzo 2006"... sì, esattamente sei anni fa. Tu, quanti anni avevi sei anni fa?

La ragazzina della prima fila sgrana gli occhi, la faccia mi dice che sta cercando di pensare ma non sa bene cosa dovrebbe pensare. Provo ad aiutarla.

—Dài, quanti anni hai adesso?
—Quattordici!
—E quattordici meno sei fa... (e qui commetto l'errore: mai usare l'ironia a scuola!) Puoi contare sulle dita se vuoi...

E lei conta davvero sulle dita, e anche con una certa insicurezza: che numero rappresentare sulle dita, il 14 o il 6? (e come si fa 14 con le dita?) e poi come si fa una sottrazione con le dita? Comunque arriva la risposta:

—Otto?

Pensavo di aver superato la crisi e di poter andare avanti, ma dal fondo salta su un'altra:

—Eh no! Tu sei del '97 come me e quindi sei anni fa avevi nove anni, come me!
—Ma no, perché tu sei di gennaio e io sono di maggio, non è lo stesso.
—Sette! esclama trionfante un'altra dall'estrema sinistra della classe.

Ho avuto un istante di disperazione: la lezione stava naufragando su un problema di matematica da seconda elementare. Sempre dal fondo si alza in piedi un'altra sventolando il suo cellulare:

—È giusto otto, rega', l'ho fatto sulla calcolatrice!

Stentavo a crederci, ho anche avuto il sospetto che stessero scherzando. Sicuramente scherzava A., una delle più furbette, che pochi minuti dopo proclamava:

—Io un giorno voglio avere otto figli: tre femmine e... (rapido conto sulle dita) e quattro maschi!

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