16 febbraio 2013

Pensarci troppo

È UN RACCONTO ZEN, ma preferisco riproporvelo in versione "occidentale".

Un monaco e un postulante stanno attraversando un villaggio di ritorno al loro monastero. Sulla strada principale una casa è in fiamme. Un piccolo capannello di curiosi si è già formato davanti, mentre un più piccolo numero di persone si agitano qua e là cercando di fare qualcosa in attesa dei soccorsi. I due religiosi passano in silenzio, il capo chino. In quel momento una donna inizia a gridare dall'interno della casa.

Per un istante tutti si paralizzano: le grida continuano, ma nessuno si muove. Il monaco, vigoroso omone di mezza età, si fa il segno della croce e corre dentro la casa. Dopo un'attesa che agli astanti pare interminabile, riemerge un po' fuligginoso, portando tra le braccia una giovane donna, straordinariamente bella, abbracciata al collo di lui mentre gli piange sul petto. La folla applaude. Il monaco affida la donna ai presenti e riprende il suo cammino, seguito dal novizio.

Tre giorni dopo il novizio va a visitare il monaco.

— Ti chiedo scusa per l'impertinenza, maestro, ma da tre giorni continuo a pensare ad una cosa e ora vedo che è mio dovere dirtela.

Lo sguardo del monaco vale una risposta: "ti ascolto", gli dice con gli occhi.

— La nostra regola dice che non dobbiamo guardare una donna, non dobbiamo parlarle, non dobbiamo nemmeno pensarla... e tu l'altro giorno ne hai presa una tra le braccia! Ed era giovane... e bella! – aggiunge a mezza voce.

— Non so che dirti, fratello, risponde il monaco. Io ho pensato a quella donna per cinque minuti, e ho visto solo una persona bisognosa di aiuto; tu invece ci pensi da tre giorni, hai notato altre cose... e l'avresti lasciata morire in quella casa. Il Signore purifichi le menti e i cuori.

P.S. Mi dispiace deludere chi si fosse aspettato miei commenti alla notizia di questi giorni. Non credo sia questo il luogo adatto, né ho molta voglia di unirmi a un coro già abbastanza numeroso. Magari però il raccontino c'entra ;)

Nessun commento: