21 luglio 2013

Minuti per sognare

PRANZO AD ERICE, nella piazza principale. Almeno credo. Eravamo quattro sacerdoti, tre più un arcivescovo, tutti in abiti da gita. Il cameriere era quasi simpatico, dall'umorismo un po' aggressivo; un vero picciotto. Uno di noi gli stava dando corda e lui ci diceva del suo lavoro lì ad Erice, essendo lui di Trapani, ma che di questi tempi bisogna prendere quello che si trova.

E a questo punto la sorpresa. Uno scambio di battute che mi si è scolpito nel cuore.

— Che poi – ci ha detto – lavorando qui ti capitano delle autentiche visioni, come quella bionda lì, e per un po' puoi dimenticare tutti i tuoi guai.

La "visione" doveva essere alle mie spalle e io mi sono guardato bene dal voltarmi. L'ho fatto dopo che se n'è andato, ma "la bionda" non c'era più. Quello che gli dava corda ha voluto ribattere con un argomento che secondo me gli è uscito in automatico, senza pensarci, non accorgendosi che l'affermazione del cameriere aveva una sua bellezza e non richiedeva "rettifiche".

— Senza dimenticare, però, che tra dieci anni non ci sarà più granché da guardare in quella donna.

Affermazione che non mi piace affatto. Pensate se l'avesse sentita l'interessata... Ma poi è che non c'entra. Insomma, ci sono rimasto male, ma intanto il cameriere fissava intensamente l'interlocutore, come per prendergli le misure, mentre gradualmente il suo sguardo si venava di compassione mista a preoccupazione. Secondo me voleva punirlo con il silenzio, ma poi ha avuto pietà e ha sentenziato:

— Sarà, ma ne rimangono di minuti per sognare!

Non credevo alle mie orecchie! Quel ragazzo è un vero poeta. Ho anche controllato in internet per vedere se magari si trattava di una citazione: non ne ho trovate (per vostra informazione, da google apprendo che "minuti per sognare" è quasi sempre riferito al calcio... Forse dovrei rattristarmi, ma non oggi: oggi preferisco sognare).

Ho continuato a pensarci: la bellezza che sfugge con gli anni e il poeta che si nutre del minuto presente... Io dico che quel ragazzo saprà essere felice. E potrebbe intendersi con Dio, che «veste così bene l'erba nel campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno»... (Lc 12,28)

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