Sfoglio l'ultimo libro (ahimé, postumo) di Oliver Sacks, sulla gratitudine**, e spiega la sua passione, fin da ragazzo, per la tavola periodica degli elementi. Ha sempre associato gli anni della sua età all'elemento chimico corrispondente per numero atomico. Al compiere gli 80 anni ha lasciato l'oro (numero atomico 79) per passare al mercurio (numero atomico 80). Gli hanno regalato del polonio (n.a. 84) ma mestamente constata che non ci arriverà. Ho subito messo il libro in lista di attesa! (Salvo poi rimanere deluso: da un uomo così ricco di umanità mi aspettavo qualcosa di più profondo affacciandosi alla soglia dell'eternità. Pazienza, pregherò anche per lui).
Esperienza simile tanti anni fa quando ero indeciso se leggere La montagna incantata***, intimorito dalla densità dei due volumi. Nella Premessa Thomas Mann dice che se una storia è bella merita di essere raccontata con calma, dedicandole tutto il tempo necessario.
La narreremo ampiamente, con esattezza e a fondo... Quando mai, infatti, una storia è stata divertente o noiosa in proporzione allo spazio e al tempo che ha richiesto.
E così ho divorato i due volumi "con calma", felice di dedicargli tutto il tempo necessario...
Ecco, penso che basti per una diagnosi: sono un lettore compulsivo. Capita anche a te?
* Ken Liu, The Paper Menagerie and Other Stories (2016). Vedi http://goo.gl/OgscwE .
** Oliver Sacks, Gratitudine (2016). Vedi http://goo.gl/TsPufI.
*** Thomas Mann, La montagna incantata (1924). Vedi http://goo.gl/uaQ8yT.
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