Per prepararvi all'evento, vi propongo una sua poesia del 1933, un paio di anni dopo la sua conversione.
They tell me, Lord, that when I seem
To be in speech with You,
Since You make no replies, it’s all a dream
—One talker aping two.
And so it is, but not as they
Falsely believe. For I
Seek in myself the things I meant to say,
And lo!, the wells are dry.
Then, seeing me empty, You forsake
The listener’s part, and through
My dumb lips breathe and into utterance wake
The thoughts I never knew.
Therefore You neither need reply
Nor can: for while we seem
Two talking, Thou art one forever; and I
No dreamer, but Thy dream.
Mi dicono, Signore, che se credo
di parlare con Te,
è solo un mio sogno: Tu non rispondi
— farsa di uno che si finge due.
Ed è così, ma non come loro
credono, sbagliando. Perché io
cerco in me le cose da dire,
ma, ahimé, il pozzo è asciutto.
Allora, vedendo il mio vuoto, Tu smetti
di fare chi ascolta, e soffi
dalle mie labbra insicure, e risvegli in parole
pensieri prima sconosciuti.
Perciò non Ti serve risposta
— impossibile: perché pur sembrando
due che parlano, Tu sei eternamente Uno; ed io
non già sognatore, ma il Tuo sogno.
(da Yours, Jack, p. 44)
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