30 maggio 2014

Considerazioni su un biscotto

PER FESTEGGIARE un compleanno ci hanno preparato una torta di gelato sormontata da un carretto siciliano di pastafrolla, trainato da due somarelli, carico di cioccolata e frutta candita. Avevano pensato persino al brecciolino della strada, fatto di pistacchi sbriciolati.

La reazione di tutti è stata quella prevedibile (oltre a fare qualche foto con i cellulari): il festeggiato ha delicatamente rimosso il carretto, collocandolo su un piatto, e ci siamo poi impegnati nel non difficile compito di divorare la torta. Intanto commentavamo il carretto, lo guardavamo, soprattutto ci chiedevamo chi avrebbe avuto il coraggio di mangiarlo. La domanda che prevaleva era: Come può qualcuno dedicare tanto tempo e tanta arte per produrre una cosa che non dura niente, perché fatta per essere mangiata?

La domanda evidenzia il contrasto tra due diverse prospettive: da una parte noi che guardavamo al valore dell'oggetto, dall'altra chi l'aveva fatto, che pensava al significato del gesto. Un oggetto pregevole e che avrà richiesto un certo lavoro vale molto, e chiede di essere conservato e valorizzato; un oggetto che è principalmente espressione di affetto attraverso l'atto di rendere bello (essendo già buono!) del cibo, chiede di essere ricevuto come segno.

Qui mi piacerebbe sentire il parere di chi guarda al significato (della mamma, per intenderci): se il "segno" prende la forma di cibo, la sua accoglienza deve consistere nel mangiarlo. (La mamma vuole che il figlio mangi il piatto di pasta, non che lo ammiri.) Quindi – forse – il miglior gesto di apprezzamento che potevamo avere non era quello di mettere da parte il carretto, ma di smantellarlo e mangiarlo con gusto.

O forse no?

1 commento:

Fiordicactus ha detto...

Ho sopra il frigor un topolino", compreso di baffi e coda, di pasta di zucchero, che abbelliva la torta di compleanno del Figlio (la di lui morosa usa chiamarlo "Topo" e, come prova del loro amore, sul cruscotto dell'auto hanno due topolini attaccati, a Natale gli ha regalato un criceto che viene chiamato "Topo" anche lui . . . insomma, in poche parole, io sono la mamma e non dirò altro) e un "palcoscenico" con sopra una "ragazza" in abito da sera con in mano un "Oscar", con cartigilio (se si dice così) con scritto "A FigliaPiccola e bla bla" (tutto in Pasta di Zucchero) . . . questo chiaramente era sulla mega torta per il compleanno della FigliaPiccola . . . :)
Ora, io, se fossi stato il festeggiato, me li sarei mangiati (ma, si sa che io sono golosa al limite del "peccato") . . . loro preferiscono tenerli lì di ricordo (calcolando che la FigliaPiccola vive in pratica a Roma, non so cosa gli possa ricordare 'sto manufatto a più di 400 Km di distanza! Ma, per farla breve, io sono la mamma e su queste cose non faccio testo) ;)
Col caldo la testolina del pupazzo dondola, appoggiata com'è su un bel collo "a cigno". tutti e due i manufatti si stanno riempiendo di polvere e NON si possono lavare, ho idea che tra qualche mese sarò invitata a buttarli nel sacchetto dell'umido e mi chiederanno perché non l'ho pensato prima . . . ;)

Ciao, Fior (che se potesse ti manderebbe le foto, in effetti i manufatti meritavano i complimenti che hanno ricevuto! )