HO SEMPRE il desiderio di imparare a memoria i miei testi preferiti. Penso sia colpa di Jean Guitton e del mio prof di filosofia, ma non è questo il tema. Sottolineo "desiderio": quello c'è. Farlo è altra questione.
Così un giorno mi è venuto questo pensiero: chissà quanto ci vuole ad imparare a memoria i Salmi? Un salmo... alcuni salmi... tutti e centocinquanta i Salmi! Ovviamente era un pensiero ozioso, però...
Girandoci intorno mi sono detto: gli americani citano sempre la Bibbia a memoria, come il cecchino di Salvate il soldato Ryan, che recita salmi mentre spara ai tedeschi. Magari hanno sviluppato qualche tecnica per impararli più facilmente. Cerco in internet!
Ho subito trovato How I Learn the Psalms by Heart, molto promettente per me che volevo continuare a crogiolarmi, guardandomi bene dal passare all'azione. Il primo concetto che propone mi ha subito conquistato: i Salmi non sono un testo qualunque, bisogna impararli pregando! Bisogna recitarli e meditarli molte volte. D'accordissimo!
Di consigli più concreti che offriva, ricordo solo quello di rileggere molte volte prima di ricorrere ad un commento. A quel punto dovevo provare, ma da quale salmo iniziare? Purtroppo sono fatto così: soprattutto nelle attività oziose mi piace stabilire regole e criteri. Con che criterio scegliere un salmo da imparare?
Mancavano circa due settimane all'inizio dell'Avvento e ho pensato: il salmo responsoriale della Prima Domenica di Avvento sarà sicuramente appropriato al tempo. In due settimane lo imparo di sicuro e così mi accompagna per tutto l'Avvento. Anzi magari ne imparo uno a settimana, per tutte le Domeniche!
Detto, fatto. Cerco quale fosse il salmo prescelto (Salmo 80: "Tu, pastore d'Israele, ascolta..."), lo stampo e inizio a leggere.
Prima delusione: questo salmo non mi sembra un granché! Lo so che è irrispettoso dire così della Parola di Dio (più avanti mi faccio perdonare), ma dovevo ammetterlo: anche dopo numerose letture continuava a dirmi poco. Ho anche notato che è poco citato: ci sarà un motivo!
Seconda delusione: dopo numerose (davvero numerose) letture, la memorizzazione spontanea non andava oltre la terza riga. Comunque l'esperto diceva che dopo molte letture si può passare a un commento, quindi ho cercato consolazione nei commenti. Leggo le note sulla mia Bibbia, poi passo alle più estese della Bibbia di Navarra, poi una vecchia parafrasi-commento della Bibbia...
Ok, probabilmente si riferisce alla deportazione in Siria e non a quella in Babilonia. Un po' pochino. Da questo punto in poi, ogni altro commento che mi capita a tiro lo leggo, ma sembra ripetere le stesse cose. Solo sant'Agostino dice molto di più, ma lui fa commenti allegorici: molto belli ma decisamente fantasiosi. Non quello che cercavo.
Be', la storia si fa lunga, quindi la divido in due post. Alla prossima!