23 ottobre 2007

Contro chi?

Scambio due chiacchiere con un amico. So che anche a lui piace la filosofia e allora vado su un tema di sicuro gradimento:
- Ho iniziato a leggere un libro sulla filosofia analitica.

Mi guarda stupito:
- Filosofia analitica? Non è un tema un po' strano?
- Beh, sì, gli spiego. È proprio un tema di cui sono molto ignorante, ma il prof. Laborda ha avuto la gentilezza di mandarmi una copia del libro che ha appena pubblicato sull'argomento...

Adesso cambia espressione. Finalmente ha capito.
- Ah, allora è un libro contro la filosofia analitica!

Accidenti. Non ha capito né il prof, né me, né — temo — la filosofia.

(E se mi leggesse il protagonista dell'episodio — immagino che si riconoscerebbe — devo aggiungere un chiarimento: lui pensava che fosse un'altra cosa, una corrente molto criticabile. Ma io ho difficoltà a sopportare i libri "contro", il pensiero "contro" ecc. e lo stesso credo che valga per il prof in questione).

2 commenti:

Ludmila Hribar ha detto...

Don Mario dovete riconoscere che non e un tema facile. Nell mio interesse in tutto quello che si referisce a Giovanni Paolo II credo d avere letto di una relazione tra la filosofia analitica e la enciclica Fides et Ratio.

Don Mario ha detto...

Non dico che sia facile, anzi, penso che sia difficile soprattutto per chi viene da una cultura "continentale", come la chiamano loro, capire un modo diverso di fare filosofia che ha forse più di un secolo di tradizione.
Il problema è che uno possa pensare che solo un libro contro la filosofia analitica meriti di essere letto...