05 ottobre 2008

Piromane o pompiere?

DON ENRIQUE racconta di uno strano piromane: uno che appiccava gli incendi perché gli piaceva spegnerli. Con il tempo era diventato bravissimo a collaborare con i pompieri che accorrevano a spegnere l'incendio che lui stesso aveva provocato. Ma a forza di vederlo "sul campo" qualcuno mangiò la foglia e il piromane venne beccato.

Un piromane aspirante pompiere... che contraddizione! Ma non molto diversa da quelle che scopriamo dentro di noi e, in modo più vistoso, nelle persone giovani. L'indemoniato di Gerasa, quando Gesù gli chiese il suo nome, "Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti". E osserva don Enrique:

Quasi tutti gli adolescenti e anche alcuni adulti di mia conoscenza potrebbero dare la stessa risposta.

—Mi chiamo Legione, perché nella mia testa si annidano i diavoli più disparati e forse altrettanti angeli: c'è un angelo idealista e un diavolo pragmatico, un angelo capace di dare la vita, e un diavolo che non dà nemmeno il buongiorno, un materialista e un sognatore, uno sensuale e uno spirituale all'estremo, un pompiere e un piromane, uno umile, che si considera il più spregevole degli uomini, e uno vanitoso e stupido, capace di vantarsi persino delle sue miserie.

(...) Un adolescente, in fondo, non è altro che una manciata di virtù e difetti in conflitto, che cercano di trovare il loro posto dentro un corpo brufoloso.


Maturare è crescere verso l'unità, ed è un processo difficile, che richiede aiuto. Lasciate a se stesse le persone rischiano di restare eterni adolescenti o di darla vinta al "piromane" a scapito del pompiere.

Monasterio, che secondo l'insegnamento di san Josemaría desidera essere "sacerdote al cento per cento", conclude: mi accorgo di correre il pericolo di essere piromane e pompiere allo stesso tempo: di infiammare i cuori con le mie belle parole e di spegnerli di colpo con la secchiata di acqua fredda del mio cattivo esempio.

Touché!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io, come Monasterio, mi sento un po' piromane e un po' pompiere . . . cioè, ancora un po' adolescente, in certe cose . . . e molto adulta (e molto mamma ansiosa) in certe altre!
Ma ho ancora un po' di anni per maturare del tutto . . . ;-)
Ciao, R

Ps. perchè non hai detto niente della festa degli Angeli custodi diventata festa dei nonni?
PP.ss. Ti ho lasciato da Splinder un invito . . . ;-)
Se sei molto impegnato (come immagino) scusami e non tener conto dei miei Ps ;-)
Ciao, R

Don Mario ha detto...

Mi dispiace di non aver detto nulla sugli Angeli custodi nel giorno della loro festa, ma proprio non ce l'ho fatta. Della "festa dei nonni" invece non mi dispiace di aver taciuto.

Un mio compagno di seminario, cileno, raccontava che quando era dirigente di una catena di supermercati nel suo paese, propose timidamente al proprietario, non cristiano, di mettere un presepe all'ingresso dei loro negozi nel periodo natalizio. La risposta fu: "Presepe, albero di Natale o Conejo pascuero (equivalente cileno della Befana?): tutto quello che fa vendere è il benvenuto".

Penso che basti per dire cosa penso della festa dei nonni. E con tutto il rispetto e l'affetto per i nonni! Per non dire che i loro santi protettori sono Gioacchino ed Anna, genitori della Madonna e nonni di Gesù, quindi la festa dei nonni sarebbe il 26 luglio, ma... commerce oblige!

Anonimo ha detto...

Ecco, volevo la conferma di non essere l'unica a pensarla così!
Ma è una festa inventata da poco, e io non la riconosco!;-)

La mia "figlia putativa", colombiana, ha deciso che, visto che il bebè in arrivo è una femmina (ecografia dixit!) la chiameranno "Ana Carolina" e io le ho chiesto: "perchè Ana!" risposta: "Come la nonna di ..." io, precipitosamente. "tuo marito?" e lei, sorridendo tutta (occhi, bocca e guance!): "noooo!, la nonna di Gesù!" nel suo italo-spagnolo!

Ciao, R