18 novembre 2008

Libritas



MOLTE VOLTE ho avuto l'occasione di meditare sulla verità del "cento per uno" evangelico. Il Signore lo promette a chi avrà lasciato casa, campi, padre, madre ecc. per Lui (ehm, insieme a persecuzioni... e alla vita eterna!) e spesso mi trovo a ringraziare per i tanti genitori adottivi che mi ritrovo, le centinaia di fratelli e sorelle (con altrettanti problemi di fratelli e sorelle, che ti riempiono la vita), le tante –troppe!– case (posti che amo come vere "casa mia"). Campi... quelli no, forse perché non ne ho lasciati.

Ma se c'è un ambito dove il mio cento per uno mi appare evidente sono i libri. Amo i libri già come oggetto materiale, e mi piace averne sempre qualcuno a portata di mano, da leggere, sfogliare, spostare. Mi trovavo a pensare che sono sempre stato circondato da molti libri. In questo momento ho a disposizione la piccola biblioteca della mia casa, la grande biblioteca pubblica gestita dal Centro ELIS (con la sua allettante vetrinetta dei nuovi arrivi, magari non sempre aggiornata, ma quando lo è... li leggerei tutti!), e la promettente bibliotechina del centro dei liceali che, grazie ad una fondazione, si arricchisce di qualche decina di libri nuovi ogni anno.

Un paio di settimane fa è arrivato un pacco di libri ordinati per quest'ultima biblioteca. Letteratura, narrativa, saggistica... tutti nuovi, intonsi... Francesco, che stava aprendo la scatola ha visto il mio sguardo (non diverso dal suo, direi) e mi ha spiegato che siamo entrambi affetti da libritas, ossia concupiscentia librorum, che si potrebbe tradurre libridine ma suona troppo male.

Tutto questo si aggiunge al lungo elenco di cose per cui ringraziare il Signore. E ora lascio il computer: mi resta ancora un po' di tempo e, dopo quello che ho scritto, ci tengo a dedicarlo a qualche libro (e sors cecidit super Aut aut, di Kierkegaard).

8 commenti:

Anonimo ha detto...

La libreria che hai messo, sembra la mia, prima dei lavori di tinteggiatura!
Penso di essere ammalata anch'io di questa malattia!
Ma è l'unica che non mi voglio curare!
Ciao, R

Don Mario ha detto...

D'accordissimo sul non volerci curare. Anzi, a volte mi sembra che il computer diventi un pericoloso antidoto a questa malattia, e non lo voglio.

Mi fai pensare che uno degli "uno" del mio cento per uno è che una libreria "vissuta" come quella del disegno io non l'avrò più: solo ordinati scaffali di biblioteche. Ma va benissimo così.

Nicola ha detto...

Spero di ammalarmi anch'io di questa malattia!!!! ;)

Giorgio ha detto...

Ebbene sì, anch'io soffro compiaciuto di questa malattia. Solo il leggere le sue parole mi fanno sentire quel fremito interno e quella sfregola di tenere in mano un libro, annusarlo e assaporarlo e poi di...leggerlo!! Che invidia per LE sue (soprattutto per quel plurale LE) biblioteche. Beh adesso vado a leggere (Fahrenheit 451).

merins ha detto...

ciao don Mario!
anch'io son malata cronica...
nella mia famiglia è una malattia genetica ed io, facendo la prof, ho l'opportunità di sniffare i depositi zeppi di libri...
non so se per te è lo stesso, periodicamente amo rileggere i libri più cari e per alcuni ho perso il conto...
a presto!

Nicola ha detto...

Bhè, per la cronaca estite una bella community per noi lettori: anobii e
questa è la mia pagina!!!! ^_^

Don Mario ha detto...

@Giorgio: piacere di leggerti. Lo so che quanto a libri sei dei nostri.

@merins: curiosamente rileggo poco (ora Le città invisibili). Sarà colpa delLE biblioteche troppo allettanti.

@Nicola: ho dato un'occhiata ad anobii (grazie per la segnalazione), ma mi sembra solo un facebook orientato ai libri. Se è così è troppo poco per i miei gusti.

Nicola ha detto...

Non essendo iscritto a facebook non posso fare confronti! :)
Si tratta di una semplice sito senza troppe pretese, ma molto utile per scoprire nuovi libri e le opinioni dei lettori, quello poco ma sicuro!!! ;)