24 aprile 2012

Spoiler e "guastalibri"

LA PRIMA volta che mi sono imbattuto nella parola spoiler mi è parsa geniale. In inglese to spoil vuol dire "rovinare"; per me è collegata ad una canzone dei primi Beatles: I Don't Want To Spoil the Party, che vuol dire "non voglio rovinare la festa" (vi ho messo il link se non la conoscete). Quindi "spoiler" è qualcuno o qualcosa che "rovina" qualcos'altro... insomma un guastafeste. Una sottospecie particolarmente diffusa è quella dei "guastafilm", li avrete presenti immagino.

Ieri, però, il guastafeste si è rivelato essere un guastalibri.

Ho da poco iniziato a leggere un classico della letteratura, con un po' di timore perché viene sempre citato per riferimenti lugubri e tragici e non ho esattamente voglia di leggere un mattone. Non vi dico di quale romanzo sto parlando perché non voglio essere anche io un "guastalibri". Dai primi capitoli mi sembra che il tono scanzonato dell'autore non corrisponda alla fama del testo e quindi ero curioso di saperne di più. Così chiedo al mio occasionale interlocutore, ignaro del danno che stavo per subire:

— Tu conosci il romanzo X?
— Oh, sì, ma l'ho letto tanti anni fa. Ricordo soltanto la scena più impressionante, quando il cadavere del comandante, mosso dalle onde, fa un gesto come a dire ai suoi uomini di seguirlo...

A questo punto ho pensato: "Ecco, mi hai già detto che finisce con la morte del comandante. Spero che tu non stia per dirmi anche se il gesto ai suoi uomini si rivela una profezia". Ma i guastalibri sono fatti così: niente li può fermare!

— ... e subito dopo la nave affonda e così muore anche tutto l'equipaggio. Curioso non ricordo nient'altro, solo questa scena.

Più che abbastanza, caro il mio guastalibri, più che abbastanza.

2 commenti:

Vincenzo ha detto...

... comunque, l'assassino è il maggiordomo


;)

Don Mario ha detto...

Oh, no! E io che non sapevo nemmeno che c'era un omicidio... (tranne ovviamente quello desiderato ai danni del "guastalibri").